Le normative in vigore per smaltimento dei rifiuti da ufficio sono in continua evoluzione e fanno riferimento non solo alla legislazione italiana ma anche alle direttive CEE sempre più sensibili alle questioni di protezione dell'ambiente.
Le norme di riferimento per la gestione dei rifiuti da ufficio sono:
- Direttive CEE, 91/156, 91/689, 94/62
- D.Lgs152/06, ex D.Lgs22/97 e successive modifiche
- Legge 125/2015
- D.lgs semplificativo 22 ottobre 2008
- D.lgs 116/2014
- Vari chiarimenti ministeriali 2015
Tutti i rifiuti sono classificati in due grandi categorie:
1) Rifiuti Urbani: sono i rifiuti prodotti da utenze urbane (i privati cittadini, le famiglie).A seconda della loro natura i rifiuti urbani possono essere smaltiti attraverso la normale raccolta differenziata oppure usufruendo delle discariche comunali.
2) Rifiuti speciali: sono i rifiuti prodotti dalle aziende , cioè da ogni singola partita IVA. In nessun modo le aziende possono utilizzare gli stessi canali delle utenze urbane private.Esse, o meglio i loro amministratori , hanno l'obbligo di smaltire ogni tipologia di rifiuto secondo la rispettiva normativa e tenendo debita traccia dei processi eseguiti.
Tutti i rifiuti sono classificati con un codice CER(Codice Europeo del rifiuto).
A loro volta sia i rifiuti Urbani che quelli Speciali devono essere classificati a seconda del loro possibile grado di pericolosità, nelle seguenti 3 classi:
1)Rifiuti certamente non pericolosi
2)Rifiuti certamente pericolosi
3)Rifiuti possibilmente pericolosi, che sono ovviamente i più complessi da determinare e che hanno un doppio codice CER (in gergo chiamato "codice a specchio"), uno con asterisco ed una sua variante senza di esso.
I rifiuti esausti di stampa , inkjet, nastri, cartucce laser, oppure anche i soli contenitori di toner, sono classificati come possibilmente pericolosi ed hanno quindi il codice CER "a specchio", più precisamente:
- 08.03.18 toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08.03.17*
- 08.03.17* toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose.
La legge 116/2014 ha apportato delle modifiche alla metodologia di classificazione dei rifiuti, con una serie di indicazioni su come effettuare tale classificazione.